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Uffici

Nuova sede Develer


WHERE

Campi Bisenzio (FI)

WHEN

2018

WHO

Progettista / MDU architetti
Collaboratori / Gianmarco Dolfi
Consulenti /
Progettista strutture / ACS ingegneri
Progettista impianti / Per. Sabrina Ragno
Progettista acustica / Ing. Gianluca Zoppi
Committente / Develer s.r.l.

WHAT

Dati di intervento / superficie intervento 1.270 m2
superficie pertinenze 375 m2

La Develer srl, azienda tecnologica specializzata in progettazione di software ed hardware, ha affidato allo studio MDU architetti il progetto per la realizzazione della nuova sede in un capannone artigianale situato a nord del territorio comunale di Campi Bisenzio (FI); tale area ospita una quantità di attività produttive con un alto profilo dal punto di vista tecnologico e commerciale.
L’imput fornito ai progettisti è stato quello di produrre uno spazio sociale, organizzato secondo i principi dell’open space per sviluppare negli anni avvenire quello spirito di apertura che ha guidato l’azienda nel tempo.
E’ stato quindi fornito un programma delle funzioni sulla base del quale si è organizzato il lavoro di determinazione degli spazi, delle loro caratteristiche e delle relazioni reciproche.
Lo spazio di lavoro principale è collocato al piano terra nelle porzioni centrali dei due capannoni e risulta libero e flessibile; dallo spazio aperto si accede ai locali riunione, workshop, conferenze e relax che coadiuvano l’attività lavorativa.
Il lavoro quindi è al centro di un sistema che lo cura, lo supporta e lo stimola nella convinzione che l’azienda sia prima di tutto una comunità legata da un’interesse e da uno scopo comune.
Fisicamente gli spazi principali sono caratterizzati da elementi funzionali ed architettonici che ne arricchiscono la chiave di lettura: funzionali in quanto in grado di rispondere all’esigenza di mettere in comunicazione gli spazi; architettonici in quanto in grado di portare all’interno alcuni riferimenti tipologici e culturali. Nella sala principale trova posto un grande ponte in acciaio che supporta un ampio soppalco; nella seconda sala è presente su una parete un apertura disegnata da un tondo perfetto. L’interpretazione di tali elementi diventa interlocutoria, libera e crediamo stimolante in quanto apre dei canali di interesse nel fruitore degli spazi che va al di la del semplice uso di questi.
La suddivisione degli spazi viene fatta con pareti traslucide in policarbonato alveolare di color arancio nella logica di alimentare il gioco tra esigenze di privacy e di comunicazione.
L’ingresso all’azienda avviene da una corte comune caratterizzata da elementi tecnologici e impiantistici tipici delle attività artigianali; nella corte una cancellata in lamiera grecata bianca indica la soglia di ingresso ad un giardino sul quale si aprono le vetrate degli spazi interni.
L’evidente segno orizzontale indica, per contrasto con il grigiore della corte, la presenza di un mondo che vive al di la delle condizioni tipiche del quartiere produttivo, nel quale la dimensione delle relazioni si dilata oltre i confini geografici e probabilmente anche quelli fisici in una dimensione virtuale sempre più presente nella vita di tutti noi.
Il giardino viene considerato parte del sistema degli spazi dedicati al relax di chi lavora e può essere usato come un tappeto verde sul quale sdraiarsi per una pausa.
I materiali e le soluzioni tecnologiche utilizzate sono in linea con la logica di recupero di uno spazio artigianale nell’ottica di trovare elementi di continuità con il passato unitamente all’introduzione di elementi di novità. Per i pavimenti sono stati utilizzati il cemento ed il legno industriale; gli infissi originari sono stati parzialmente conservati mentre i nuovi sono realizzati con profili in ferro a taglio termico; le strutture sono in acciaio verniciato come nel caso dei tipici carro-ponte industriali; le pareti divisorie sono in policarbonato alveolare o in cartongesso.
Dal punto di vista tecnico si sono risolte alcune problematiche per garantire la privacy delle attività. Sono stati previsti livelli differenziati di isolamento acustico coadiuvati da un sistema di ‘sound masking’ in grado di abbattere all’occorrenza il livello di comprensione e quindi di interesse del parlato negli spazi aperti; la regolazione dei riverberi è stata messa a punto attraverso l’uso di intonaci e pannelli fonoassorbenti.
Viene infine regolato l’ingresso della luce naturale con apposite tende meccanizzate per scongiurare i fastidiosi riflessi sui monitor.
Il tutto chiaramente risulta integrato e regolabile attraverso un avanzato sistema domotico.