Il progetto nasce dalla richiesta di combinare in un unico oggetto simbolico due diversi esempi filosofici: il primo riguarda il ricordo dell'avanguardia russa, del costruttivismo, momento fondamentale nella storia dell'arte e dell'architettura, e El Lissitzky, il suo principale teorico; il secondo, invece, riguarda la reinterpretazione degli ideali costruttivisti in chiave contemporanea. Fin dal primo caso deriva l'idea di utilizzare una forma teorica, progettata da El Lissitzky: la "Lenin Tribune", progetto non costruito del 1920, caratterizzato da un dinamismo assoluto, in cui i materiali industriali sono mostrati con la loro essenza originale. Questo elemento primitivo viene estruso lungo una linea guida orizzontale, fino a creare una vera tribuna monolitica. È come un palcoscenico inclinato a 45 °, con una scala sul lato frontale che lo rende interamente accessibile e percorribile; dall'alto puoi sporgerti verso la piazza circostante e l'intera città. Quindi consente la creazione di uno spazio per eventi e relazioni e diventa una vera icona per Novosibirsk. Dal secondo caso sviluppa l'idea di "spingere" la contemporaneità all'estremo. Il concetto di informazione viene ampliato per coprire, non solo metaforicamente, l'intera tribuna lungo entrambe le sue direzioni di sviluppo: due schermi, realizzati in LED, sono situati su entrambi i lati del monumento per consentire la diffusione e la rappresentazione di quante più informazioni possibili con proporzioni davvero sorprendenti. In particolare, lo schermo frontale, quello che copre i passaggi, sarà "Touch Screen", permettendo un'interazione permanente tra le persone che scaleranno la tribuna e le informazioni rappresentate su di esso. Infine, a livello del suolo sul retro, c'è una pozza d'acqua - pista di pattinaggio in inverno e piscina in estate - che aiuta a consolidare e umanizzare ulteriormente lo spazio delle relazioni e degli eventi creati dalla possibilità di visione offerta dalla tribuna.
