Il progetto intende affrontare una riflessione sulle dinamiche di trasformazione della città contemporanea promuovendo una linea culturale che indaghi sui temi della stratificazione temporale, del meticcio urbano, dell’architettura come palinsesto. Il disegno del nuovo prospetto urbano rende esplicita la trasformazione avvenuta: una parete in cemento pigmento è scandita da una serie di tagli verticali a tutta altezza che consentono l'accesso a piccole corti interne di ingresso. Il riferimento principale sono le antiche mura della città di Prato: un grande muro abitato di cemento apparentemente impenetrabile che nasconde un mondo interno tutto da scoprire. Questa architettura, come le mura, cela e difende una quotidianità legata al vivere domestico senza però renderla esclusiva e autoreferenziale: alla chiusura orizzontale verso l’esterno corrisponde una sorprendente permeabilità verticale. I tagli dei lucernari, l’ampia terrazza sui tetti e il rapporto ritrovato con il cielo garantiscono un’ambiente domestico molto luminoso. La relazione con l'esterno è resa possibile attraverso le corti interne che consentono far penetrare luce e aria.
