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Il progetto del museo della storia bavarese si relaziona a due contesti urbani e simbolici differenti: il centro storico di Ratisbona, dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, dominato dalla straordinaria emergenza architettonica e volumetrica rappresentata dal Duomo ed il paesaggio urbano e naturale del lungo Danubio.

Il progetto scompone le funzioni del bando in modo da sviluppare il museo come un vero e proprio complesso architettonico alla scala urbana: una serie di corpi edilizi generano una sequenza di nuovi spazi pubblici, che cercano di instaurare una relazione armoniosa con quelli esistenti del centro storico (strade, piazze, corti) e con il lungofiume. Inoltre definiscono, attraverso la semplicità dell’impianto e la chiarezza degli elementi costituivi dell’architettura, un edificio chiaramente identificabile per la sua funzione pubblica, rappresentativa e simbolica.

Il nuovo museo propone un progetto urbano in cui esistente e nuovo siano in grado di instaurare un dialogo fatto di rimandi reciproci e, allo stesso tempo, che siano immediatamente identificabili nelle loro rispettive temporalità, senza alcun tentativo di mimesi del nuovo nell’estetica della città antica. Gli edifici esistenti nel lotto entrano a far parte del progetto urbano generale: ostengasse n.5-6 risultano inglobati nell’architettura del museo, mentre di trunzer-quartier, vengono preservati nell’attuale condizione di “frammento” urbano.

Il museo è costituito da due chiari elementi: il basamento ed volume sovrastante.

Il basamento definisce la relazione con la città storica.

Il volume appoggiato sul basamento ospita tutti gli spazi dedicati all’esposizione permanente: una “casa della cultura bavarese”, che arricchisce l’architettura di significati simbolici e si relaziona ai monumenti della città storica, introducendo un nuovo elemento nel panorama del lungo Danubio.

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